martedì 19 marzo 2013

IL DIZIONARIO DI DEMOCRAZIA PARTECIPATA

Su http://marraiafura.com il "Dizionario di Democrazia Partecipativa. 244 voci dalla A di Abitante alla W di World Café" pubblicato dal Centro Studi Giuridici e Politici della Regione Umbria. E' un interessante strumento per capire più a fondo tanti termini e acronimi che spesso sono compresi solo dagli addetti ai lavori, ma che è importante che siano condivisi e conosciuti da tutti. Soprattutto quando si parla di Democrazia e Partecipazione.
Si tratta di dizionario sui generis: un contenitore destinato ad accogliere un insieme eterogeneo di voci, così come eterogenei sono le realtà, i valori e le dimensioni cui quelle voci rimandano.
Il volume, curato da Fabiola De Toffol e Alessandra Valastro, è stato pubblicato a metà del 2012 con licenza Creative Commons.


Ecco il link alla pagina di Marrai a Fura dalla quale scaricare gratuitamente il dizionario:
<b>Dizionario di Democrazia Partecipativa.</b> 244 voci dalla A di Abitante alla W di World Café

"Il primo obiettivo di questo dizionario è quello di porre nuovamente al centro dell’attenzione istituzionale e civile il tema della partecipazione, in una prospettiva che non si fermi ai principi-manifesto ma da questi tragga concreti strumenti per governare: un ausilio per la costruzione di un metodo, basato innanzitutto sul chiarimento e la condivisione dei suoi presupposti (concetti, obiettivi, tecniche e procedure)".
(dall'introduzione)





ed ecco la prima voce del Dizionario: la A di ABITANTE

ABITANTE
"Gli istituti di democrazia partecipativa si rivolgono ad una cerchia di soggetti più ampia rispetto a quella costituita dai *cittadini in senso formale, in quanto coinvolgono tutti coloro che si trovano a vivere, anche temporaneamente, in un dato territorio e a realizzare in questo tutti o parte dei propri interessi. Il criterio inclusivo che connota gli istituti della democrazia partecipativa attribuisce rilevanza al rapporto fra persona e territorio, mirando a valorizzare il *capitale sociale di cui è depositario ciascun membro della *comunità. In Francia si parla, ad esempio, di *democrazia di prossimità per indicare la valorizzazione del sapere esperienziale di chi vive quotidianamente il territorio a prescindere dall’esserne o meno cittadino. Anche in Italia gran parte dei testi normativi che, a livello regionale e locale, disciplinano istituti della democrazia partecipativa prescindono ormai dal concetto di cittadino. Nel dettare i criteri per individuare i soggetti legittimati a partecipare a processi decisionali pubblici si fa generalmente riferimento agli abitanti o ai residenti; talvolta, ancor più ampiamente, ai soggetti che si trovino anche solo temporaneamente nel territorio di riferimento, per motivi che li portino comunque a fruirne i servizi (lavoro, studio,ecc.). Il riferimento al concetto di abitante si connette alla riflessione sulla *cittadinanza sociale, ovvero al rilievo che la partecipazione assume nel favorire l’integrazione dei soggetti a maggiore rischio di esclusione".


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