... ed eccoci appena rientrat* dalla fiera Biolife 2021 di Bolzano, nella quale siamo stati invitat* a fare un laboratorio di bombe di semi con un banchetto permanente per tutta la durata della fiera. L'esperienza é stata molto bella, come sempre quando c'é la possibilitá di conoscere belle persone,"sporcarsi" le mani di terra e giocarsela un pò con i e le bimbett*. In questi 3 giorni abbiamo scambiato tantissime informazioni, ricevendo nuovi imput e scoprendo nuove pratiche e conoscenze.
Ed ecco qualche info sulle bombette preparate in fiera:
- il terriccio era un sostrato per semine con una percentuale del 5 percento di argilla sbricciolata, che andava lavorata a lungo e con abbondante acqua per scioglersi e mischiarsi nel terreno. Abbiamo approfittato di questo tempo per raccontare la nascita e lo sviluppo di questa pratica, da Masanobu Fukuoka al Guerrilla Gardening, e conoscere le persone che si fermavano al banchetto.
- i semi erano un mix (un po' curioso) di fiori melliferi (che attirano api) tra cui spiccava il gigante girasole, consociati a leguminose miste (anch'esse amate dalle api) che rafforzano il terreno fissando l' azoto, e essendo rampicanti potrebbero trovare sostegno nel fusto del girasole.
Il condizionale d'obbligo. Un punto che ci teniamo tanto a precisare sul perché praticare il bombardamento di semi, é che con questa tecnica si fa un passo indietro rispetto alla volontá di controllare tutte le fasi di coltivazione, affidandoci in parte al caso.
Questo tuttavia non significa che non ci sia studio e riflessione dietro alla preparazione delle bombe. In questo caso per esempio la percentuale di argilla (normalmente molto piú alta, sino a raggiungere il 50% dell'impasto) dava come risultato bombette di consistenza leggera, perché destinate principalmente ad un uso domestico vista la media delle persone (tant* tant* bambin*) alla quale era rivolto, e meno a lanci veri e propri (garantendo comunque una certa soliditá per esser comunque lanciate).
In ogni caso consigliamo comunque, in questo periodo e alle nostre latitudini (Bolzano e dintorni) di farle riposare in un luogo fresco e asciutto (nel balcone per esempio) sino a quando le temperatura esterne non avrenno raggiunto i 18-20 gradi, mentre in via sperimentale faremo qualche lancio nelle prossime settimane, per vedere i risultati in primavera.
Quello che non possiamo controllare possiamo comunque prevedere, o sognare.
Ricordiamo anche che le bombe di semi sono un modo alternativo di seminare ovunque, dal balcone di casa all'orto o giardino, o come amiamo fare noi, negli angoli incolti e abbandonati della cittá.
Alla prossima,
- il terriccio era un sostrato per semine con una percentuale del 5 percento di argilla sbricciolata, che andava lavorata a lungo e con abbondante acqua per scioglersi e mischiarsi nel terreno. Abbiamo approfittato di questo tempo per raccontare la nascita e lo sviluppo di questa pratica, da Masanobu Fukuoka al Guerrilla Gardening, e conoscere le persone che si fermavano al banchetto.
- i semi erano un mix (un po' curioso) di fiori melliferi (che attirano api) tra cui spiccava il gigante girasole, consociati a leguminose miste (anch'esse amate dalle api) che rafforzano il terreno fissando l' azoto, e essendo rampicanti potrebbero trovare sostegno nel fusto del girasole.
Il condizionale d'obbligo. Un punto che ci teniamo tanto a precisare sul perché praticare il bombardamento di semi, é che con questa tecnica si fa un passo indietro rispetto alla volontá di controllare tutte le fasi di coltivazione, affidandoci in parte al caso.
Questo tuttavia non significa che non ci sia studio e riflessione dietro alla preparazione delle bombe. In questo caso per esempio la percentuale di argilla (normalmente molto piú alta, sino a raggiungere il 50% dell'impasto) dava come risultato bombette di consistenza leggera, perché destinate principalmente ad un uso domestico vista la media delle persone (tant* tant* bambin*) alla quale era rivolto, e meno a lanci veri e propri (garantendo comunque una certa soliditá per esser comunque lanciate).
In ogni caso consigliamo comunque, in questo periodo e alle nostre latitudini (Bolzano e dintorni) di farle riposare in un luogo fresco e asciutto (nel balcone per esempio) sino a quando le temperatura esterne non avrenno raggiunto i 18-20 gradi, mentre in via sperimentale faremo qualche lancio nelle prossime settimane, per vedere i risultati in primavera.
Quello che non possiamo controllare possiamo comunque prevedere, o sognare.
Ricordiamo anche che le bombe di semi sono un modo alternativo di seminare ovunque, dal balcone di casa all'orto o giardino, o come amiamo fare noi, negli angoli incolti e abbandonati della cittá.
Alla prossima,
C.C.