martedì 5 marzo 2013

GUERRILLA GARDENING: giardinaggio urbano per far rivivere la città

Il guerrilla gardening, noto anche come critical gardening, è un movimento nato a New York, neagli anni settanta e diffusosi in Italia nell'ultimo decennio. Questo movimento nasce come reazione all'abbandono da parte delle istituzioni pubbliche del servizio di cura del verde delle proprietà statali all'interno della città. Il critical gardening, rispondendo a questa mancanza, si propone come una forma di giardinaggio urbano, trasformando le aree verdi abbandonate e degradate della città in aiuole fiorite o in orti urbani. Il guerrilla gardening è un' azione di protesta attiva che i cittadini possono mettere in atto nella propria città per rivalutare e risignificare lo spazio pubblico.

Le azioni tipiche del guerrilla gardening sono: la creazione di aiuole di ortaggi e fiori, la piantumazione di alberi da frutta, la costituzione di muri o orti verticali (un esempio bolognese lo potete vedere qui sotto) o il lancio delle bombe di semi, una manciata di semi avvolta in una pallina di argilla.
Il critical gardening è la prima forma di giardinaggio politico, non violenta, ma non per questo legale. Gruppi di cittadini si sotituiscono con queste azioni ad una governance indifferente, che trascura il valore reale di spazi demaniali, abbandonandoli e rendendoli in questo modo luoghi urbani dismessi.


 Il critical gardening in questi casi si assume la responsabilità, al posto dello stato, di occuparsi di uno spazio pubblico, trasformandolo in un bene comune aperto a tutta la cittadinanza. Gli attivisti durante le azioni si trovano quindi a dissodare il terreno e zappare per migliorare e rendere uno spazio urbano nuovamente vivibile e godibile da parte della comunità.
Il critical gardening si propone attraverso queste azioni politiche di radicare nella città nuove agri-culture capaci di modificare la cultura dominante. Il movimento vuole favorire l'invasione delle piante coltivate, spontanee e vagabonde per invertire e bloccare il flusso dell'urbanizzazione come unico modello della trasformazione del paesaggio cittadino.
Coltivare la città è per la guerrilla gardening  
  • un modo di aumentare la resilienza delle persone e la loro capacità di essere autonomi e indipendenti
  • un modo per proporsi come alternativa a quelle amministrazioni che incapaci di occuparsi delle proprie proprietà,( magari per motivi finanziari) svende i terreni pubblici (della collettività) a privati o li abbandona.
  • un modo di offrire ai cittadini la possibilità di prodursi dei cibi sani e nutrienti
Le azioni del movimento del critical gardening cercano quindi di colonizzare le crepe urbane per far nascere dei nuovi germogli di piante pioniere e spontanee che riconquistino la città frantumando cemento e asfalto e nutrendo le persone di un nuovo gusto.

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