Il guerrilla
gardening, noto anche come critical gardening, è un movimento
nato a New York, neagli anni settanta e diffusosi in Italia
nell'ultimo decennio. Questo movimento nasce come reazione
all'abbandono da parte delle istituzioni pubbliche del servizio di
cura del verde delle
proprietà statali all'interno della città. Il critical
gardening, rispondendo a questa mancanza, si propone come una forma
di giardinaggio urbano, trasformando le aree verdi abbandonate e
degradate della città in aiuole fiorite o in orti urbani. Il
guerrilla gardening è un' azione di protesta attiva che i
cittadini possono mettere in atto nella propria città per
rivalutare e risignificare lo spazio pubblico.
Le azioni tipiche del
guerrilla gardening sono: la creazione di aiuole di ortaggi e
fiori, la piantumazione di alberi
da frutta, la costituzione di muri o orti verticali
(un esempio bolognese lo potete vedere qui sotto) o il lancio delle
bombe di semi, una manciata di semi avvolta in una pallina di
argilla.
Il critical gardening è
la prima forma di giardinaggio politico, non violenta, ma non
per questo legale. Gruppi di cittadini si sotituiscono con queste
azioni ad una governance indifferente, che trascura il valore reale di
spazi demaniali, abbandonandoli e rendendoli in questo modo luoghi
urbani dismessi.
Il critical gardening in questi casi si assume la responsabilità, al posto dello stato, di occuparsi di uno spazio pubblico, trasformandolo in un bene comune aperto a tutta la cittadinanza. Gli attivisti durante le azioni si trovano quindi a dissodare il terreno e zappare per migliorare e rendere uno spazio urbano nuovamente vivibile e godibile da parte della comunità.
Il critical gardening in questi casi si assume la responsabilità, al posto dello stato, di occuparsi di uno spazio pubblico, trasformandolo in un bene comune aperto a tutta la cittadinanza. Gli attivisti durante le azioni si trovano quindi a dissodare il terreno e zappare per migliorare e rendere uno spazio urbano nuovamente vivibile e godibile da parte della comunità.
Il
critical gardening si propone attraverso queste azioni politiche di
radicare nella città nuove agri-culture capaci di modificare
la cultura dominante. Il movimento vuole favorire l'invasione delle
piante coltivate, spontanee e vagabonde per invertire e bloccare
il flusso dell'urbanizzazione come unico modello della trasformazione
del paesaggio cittadino.
Coltivare la città è per la guerrilla gardening
- un modo di aumentare la resilienza delle persone e la loro capacità di essere autonomi e indipendenti
- un modo per proporsi come alternativa a quelle amministrazioni che incapaci di occuparsi delle proprie proprietà,( magari per motivi finanziari) svende i terreni pubblici (della collettività) a privati o li abbandona.
- un modo di offrire ai cittadini la possibilità di prodursi dei cibi sani e nutrienti
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